ristoro cibo e ambiente
ApprofondimentI
Temi per un confronto su Orti sociali e Cibo
L’Associazione si pone l’obiettivo di avviare anche nel quartiere Pisa centro l’attività di coltura degli orti prevista dalla Normativa Regionale e recepita dal Comune di Pisa con Disciplinare specifico.
Pisa ha già attivato esperienze di questo tipo con gli orti di lungofiume al CEP e con i costituendi Orti di via Maccatella coprendo quindi le richieste ad est ed ovest della città; al centro ed a nord della città stessa non ci sono al momento spazi destinati. L’intervento di riqualificazione attuato fino ad ora relativamente al verde pubblico si è concentrato sui rinnovi arborei e la manutenzione o creazione di parchi verdi (da Pisa futura -marzo 2021).
Gli spazi per i “nostri” orti sarebbero da individuare all’interno del perimetro delle Mura o in zona a Nord della città che comunque sia facilmente accessibile e provvista di acqua.
Censimento della produzione orticola del quartiere: quanti spazi privati sono ad oggi destinati a questa attività? Siamo a conoscenza di cambio d’uso con la destinazione a prato di diversi spazi: conoscere i motivi di questa “evoluzione” potrebbe suggerire soluzioni per recuperare una produzione di prodotti biologici.
COSA POSSIAMO FARE?
- Le Eccedenze: proseguendo nell’attività di aiuto a famiglie “fragili”, iniziata in occasione del Cenone in Rete, con la collaborazione di orti sociali, produttori, negozi, orti privati si può costruire una rete di relazioni e di approvvigionamento di prodotti agricoli da consegnare in forme da definire (cestino di fresco, verdure cucinate, altro).
- Attività culturale: conferenza mensile di informazione sui temi del cibo e delle colture biologiche che dovrebbe anche concretizzarsi in una scheda da inserire mensilmente nel nuovo sito web dell’associazione; un primo tema può essere: l’utilizzo in cucina di piante spontanee quali l’ortica e la borragine…. ma chi più ne ha più ne metta.
- Approfondimenti su cibo ed alimentazione devono trovare spazio nell’attività di Doposcuola nell’ambito della biologia e non solo, introducendo una attenzione specifica a trasmettere conoscenze sul proprio corpo che troppo spesso vengono ignorate nei programmi scolastici ministeriali e sulla sua salute.
- Attività editoriale: sul tema degli Orti sociali Pisa abbia una occasione singolare relativamente alle tipologie di conduzione degli orti. La città universitaria e ed i bisogni degli anziani attirano persone provenienti da varie parti del mondo; gli orti sociali già esistenti a cui accedono oltre ai “pisani” anche studenti, giovani professionisti, badanti, pensionati ex giramondo sono una interessante e talvolta divertente esposizione di tecniche colturali più diverse ; tutte nell’ambito del biologico, sono materia di scambi di conoscenze tra ortisti ma restano una ricchezza comunque disconosciuta e non valorizzata nella sua singolarità.
Una collaborazione con Agraria potrebbe concretizzarsi con l’edizione di un piccolo volume che affronta questo tema fino ad ora inedito, raccogliendo immagini e testimonianze.
Tutti questi temi possono essere sviluppando ricercando la collaborazione delle associazioni già attive e con Slow food Pisa e Monti Pisani.
un estratto del progetto
Il Ristoro di San Tommaso in Ponte: dall’eccedenza all’eccellenza.
La Chiesa di San Tommaso in Ponte deve essere un luogo per momenti di convivialità intorno al Cibo. E’ ovviamente pensato come una integrazione dell’offerta quotidiana, fondamentale ed insostituibile, fornita da più associazioni di volontariato. Persone diverse, profondamente diverse, per storia personale e per stato di necessità momentaneo, trovano intorno a tavole apparecchiate un momento di convivialità, serviti da altre persone che porranno la massima cura nel servizio, sempre disponibili ad un dialogo discreto, qualora richiesto. Abbiamo detto in premessa “un pranzo stellato”, perché oggi, in tempo di trasmissioni televisive che tanto colpiscono l’immaginario collettivo, rende immediatamente l’idea che vogliamo servire agli ospiti un pranzo o una cena di qualità frutto della ricerca nel mettere a profitto prodotti alimentari che di volta in volta saranno disponibili in rapporto con il territorio, la grande e media distribuzione, le associazioni che radunano coltivatori e allevatori.
Al Ristoro di volta in volta si “esibiranno” chef (naturalmente uomo o donna che siano) che operano in ambito cittadino o della nostra area (auspicabile e da ricercare anche la partecipazione di chef di città limitrofe); Esperienze di ristorazione nate dal connubio tra ristoratori e associazioni di persone diversamente abili presenti sia in città che nella Provincia; Docenti e studenti dell’Istituto alberghiero. La partecipazione di ciascuno di loro e della propria squadra sarà volontaria. La scelta dei piatti del pranzo/cena è affidata alla loro creatività partendo dai prodotti che saremo in grado di reperire e che comunque dovranno essere sufficienti a somministrare un pranzo completo. Combattere lo spreco e lo scarto. Rendere produttive le eccedenze in rapporto con la Grande Distribuzione che molto già fa nella gestione delle eccedenze. Siamo in presenza di una legge (166/2016) che può facilitare questa collaborazione. E’ ovvio che il progetto deve essere presentato alle principali catene presenti a Pisa per verificarne il loro interesse.
Il Progetto, tuttavia, si vuole rivolgere anche al mondo associativo e cooperativo locale, al mondo variegato del Km zero perché anche in questo spaccato può esserci l’eccedenza in particolari momenti della produzione e ci può essere il desiderio di partecipare a questo progetto. Quando si parla di questo mondo non si deve pensare ai soli prodotti della terra ma anche ai prodotti caseari e dell’allevamento, alla pesca. Il progetto vuole e ricerca l’inclusione di coloro che sono impegnati nella gestione degli orti sociali così come, una volta portato all’attenzione della pubblica opinione, la partecipazione di tutti coloro che coltivano per le esigenze di famiglia e per hobby piccoli orti di proprietà (quanto della loro produzione viene regalata a vicini ed amici e nonostante ciò c’è una “eccedenza”?). Questa parte del progetto può essere anche vista come una occasione di inclusione sia per coloro che vorrebbero impegnare parte del loro tempo in queste attività (anziani o meno), lavorare in compagnia, socializzare, sentirsi utile. Per alcuni, persone più giovani, in cerca di prima occupazione, o persone espulse dal mondo del lavoro in età più avanzata (si pensa sempre ai cinquantenni), può essere una occasione per avvicinarsi alla terra, per imparare a coltivare (importante e da ricercare la collaborazione con il Dipartimento di Agraria e di Tecnologie della alimentazione della nostra Università) e quindi produrre per le esigenze familiari, ma anche, una volta consolidate le capacità, per vendere i propri prodotti. Il progetto potrebbe agevolare queste sinergie con una specie di anagrafe volontaria di proprietari di orti lasciati incolti disposti a darli in uso gratuito temporaneo. Il Ristoro aprirà le proprie porte con una cadenza che potrà essere inizialmente quindicinale e quindi settimanale (pranzo e/o a cena). Gli Ospiti del Ristoro saranno individuati con la collaborazione delle cooperative sociali e l’associazionismo. Rivolgendosi anche a famiglie con figli o persone separate in momentanea difficoltà si può pensare di utilizzare anche altre modalità ad esempio una prenotazione on line tutta da studiare (anche questo darebbe loro il segno della normalità).